La sveglia è presto, nonostante sia domenica e la settimana di lavoro impegnativa; controllo la mountain bike un’ultima volta prima di caricarla in macchina. Un gruppo eterogeneo di bikers mi aspetta: alcuni volti nuovi, altri volti noti, tutti con la stessa scintilla negli occhi, pronti a immergersi nella natura.
La partenza:
Il briefing iniziale è fondamentale: ripasso il percorso (che peraltro ho verificato qualche tempo fa con un altro accompagnatore), le norme di sicurezza, le previsioni meteo e rispondo alle ultime domande. Ancora una check list per tutti i partecipanti per verificare le bici. Poi, si parte. Dapprima su strada, il meno possibile, poi su una pista tagliafuoco che si inerpica nel bosco, si comincia a rompere il fiato, dagli sguardi e da poche parole scambiate cerco di capire se tutti sono in grado di arrivare in cima comodamente.
Il ritmo e le soste:
Il ritmo è cruciale: troppo veloce e qualcuno rischia di rimanere indietro, troppo lento e l’energia si disperde. Trovare l’equilibrio è un’arte. Le soste sono necessarie, il tempo di bere un sorso d’acqua, scambiare due chiacchiere, ammirare il panorama. Se posso ne approfitto per raccontare storie del luogo, curiosità sulla flora e la fauna e altre eventuali curiosità o argomenti di interesse.
La salita e la vetta:
Il percorso è un anello che partendo dalla quota delle latifoglie arriva oltre i 2000 dove ci sono solo prati e rocce, la strada è diventata pista tagliafuoco, poi carrareccia sterrata, infine single track per arrivare al punto panoramico. Qui il fiatone diventa soddisfazione per la quota raggiunta tutti insieme ad ammirare il panorama, fare qualche bella foto e rifocillarci. Un occhio all’orologio e uno ad alcune nuvole che si avvicinano indico il sentiero di ritorno, ma prima cerco di dare alcune indicazioni tecniche sulla discesa che ci aspetta.
La discesa e il ritorno:
La discesa richiede attenzione, il terreno è sconnesso, le gambe sono stanche. Mantengo alta la concentrazione, fermandomi se necessario a suggerire come fare i passaggi più tecnici, che comunque sono tutti fattibilissimi, siamo escursionisti non downhiller! L’arrivo è un momento di condivisione, si scambiano impressioni, si ride, si scherza. Il legame che si è creato durante l’escursione è tangibile. Anche una birra non ci sta male.
L’arrivo e i saluti:
Alla fine, il gruppo è stanco ma felice. I volti sono segnati dal sole e dalla fatica, ma gli occhi brillano di gioia. I saluti sono calorosi, ci si dà appuntamento alla prossima data.
L’accompagnatore:
Art. 1 – DEFINIZIONE
L’Accompagnatore di Escursionismo (AE-AEN) è un Tesserato di una Associazione affiliata che, a fronte di competenze apprese in appositi corsi formativi somministrati dalla Federazione Italiana Escursionismo, accetta di condurre in escursione Tesserati e non, assumendosi la responsabilità di offrire collaborazione, assistenza e protezione agli stessi accompagnati.
L’Accompagnatore Escursionistico (AE/AEN) opera in modo esclusivamente volontario e senza scopo di lucro, sotto la responsabilità del Presidente di Associazione con cui è Tesserato alla FIE, e non può organizzare, proporre, condurre escursioni come singolo operatore e/o operare al di fuori della propria Associazione senza l’accordo di quest’ultima.”
Questa la definizione data dal regolamento Accompagnatori Escursionistici FIE, che pone chiari limiti alle possibilità di operare come accompagnatori all’interno della FIE, ma apre anche un mondo di possibilità.
Le motivazioni per diventare Accompagnatore devono, a mio parere, partire dalla passione per l’escursionismo e dalla volontà di rendersi utili alla comunità.
La mia personale esperienza di Accompagnatore si limita alla Mountain Bike, ma le motivazioni sono le stesse e i risultati credo siano gli stessi, aver conosciuto tante persone che sono diventate nella maggior parte dei casi amici ed amiche.
L’Associazione come fulcro quindi per creare gruppi coesi con interessi comuni e dove ogni tesserato contribuisce a migliorare l’escursione, con l’accompagnatore che stimola e controlla i partecipanti.
Fabrizio Rocci
Consigliere Federale
L’articolo Un’escursione in Mountain Bike dal punto di vista dell’accompagnatore. proviene da FIE Italia – Federazione Italiana Escursionismo.