Dalla FIE: Camminare in compagnia: l’importanza del gruppo per il benessere psicofisico

Camminare in compagnia è un’esperienza che, per molti versi, trascende la semplice attività fisica e si configura come un’occasione di crescita personale e collettiva. L’idea di condividere il passo con altre persone, siano esse amici, familiari o semplici appassionati che si incontrano lungo il percorso, può trasformare un semplice esercizio aerobico in un vero e proprio viaggio di benessere psicofisico. Da una parte, l’aspetto sociale e relazionale del camminare in gruppo crea un contesto di sostegno e motivazione reciproca; dall’altra, i benefici per il corpo si amplificano grazie alla costanza e all’impegno che derivano dal senso di appartenenza a un gruppo. Questa sinergia tra sfera fisica e dimensione sociale rappresenta uno dei motivi per cui, in molti paesi, il trekking e le passeggiate condivise sono diventati vere e proprie pratiche di promozione della salute, adottate tanto dai singoli quanto dalle associazioni e dalle istituzioni sanitarie.

Camminare è una delle forme di movimento più naturali e accessibili: non richiede attrezzature costose, può essere adattato a differenti livelli di allenamento e si può praticare quasi ovunque. Tuttavia, camminare da soli richiede una motivazione costante che, talvolta, può venire a mancare a causa di impegni personali, stanchezza, o semplice noia. In compagnia, invece, subentra un meccanismo di incoraggiamento reciproco che sprona a mantenere l’impegno e la regolarità. Sapere di avere un appuntamento con altri camminatori, condividere l’entusiasmo per un nuovo itinerario o la curiosità di esplorare un ambiente diverso, sono tutti elementi che aiutano a non desistere di fronte a pigrizia o sfiducia. Questa “spinta sociale” è particolarmente utile per chi si avvicina al camminare dopo un periodo di sedentarietà o di scarsa attività fisica, poiché il gruppo può fungere da supporto e da guida, indicando ritmi adatti e offrendo consigli su abbigliamento, alimentazione e piccoli accorgimenti tecnici.

Oltre alla dimensione motivazionale, esiste un aspetto squisitamente psicologico che si manifesta quando si condivide l’esperienza del cammino. Camminare fianco a fianco con altre persone stimola il dialogo e l’apertura emotiva, consentendo di approfondire la conoscenza reciproca o, più semplicemente, di trascorrere del tempo in compagnia senza le distrazioni tipiche della vita moderna. In un mondo in cui la comunicazione è sempre più mediata dalla tecnologia, riscoprire la dimensione reale dell’incontro e del confronto può avere effetti profondamente positivi sull’umore e sulla percezione di sé. Parlare mentre si cammina aiuta inoltre a gestire meglio la fatica: l’attenzione si sposta dalle sensazioni di sforzo fisico alla conversazione, rendendo l’attività più piacevole e sostenibile anche su distanze più lunghe.

Dal punto di vista fisiologico, il camminare regolare contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna, a rafforzare il sistema cardiovascolare e a regolare la pressione arteriosa. A livello muscolo-scheletrico, l’esercizio costante favorisce il mantenimento di una buona postura e la prevenzione di problematiche legate alla sedentarietà, come il mal di schiena e l’irrigidimento articolare. Se a questi vantaggi si aggiunge la componente del gruppo, si osserva un’ulteriore ricaduta positiva: il confronto con altri camminatori, infatti, permette di acquisire maggior consapevolezza delle proprie capacità e di calibrare l’allenamento in modo graduale. Il camminatore principiante potrà apprendere dai più esperti strategie utili per prevenire gli infortuni e migliorare la tecnica di passo, mentre chi ha già un buon livello di allenamento avrà modo di sperimentare nuovi percorsi e di porsi obiettivi più sfidanti. Questo circolo virtuoso di apprendimento e crescita collettiva contribuisce a creare un clima di collaborazione e rispetto, in cui ognuno porta la propria esperienza e la mette al servizio del gruppo.

In termini di benessere psicologico, il contatto con la natura o con luoghi piacevoli per la vista e l’olfatto (come parchi, sentieri collinari, percorsi lungo corsi d’acqua) aggiunge ulteriore valore all’esperienza. Numerosi studi hanno dimostrato che l’immersione in ambienti naturali è in grado di ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e di favorire il rilassamento mentale. Quando si cammina in compagnia, questi effetti vengono amplificati dalla sensazione di appartenenza e dalla possibilità di condividere le emozioni che il paesaggio suscita. Che si tratti di un’alba su un crinale montuoso o del canto degli uccelli in un bosco, poter esprimere il proprio stupore o la propria meraviglia a un compagno di cammino rende l’esperienza più intensa e contribuisce a creare ricordi condivisi che rafforzano i legami interpersonali.

Per molte persone, il camminare in compagnia diventa un’occasione di socialità che va ben oltre la singola passeggiata. Il gruppo può infatti trasformarsi in un punto di riferimento stabile, in cui ci si scambiano opinioni, suggerimenti di lettura, ricette, esperienze di viaggio. In alcuni casi, soprattutto quando si forma un nucleo affiatato, possono nascere amicizie profonde e durature, alimentate dal fatto di avere un obiettivo comune: prendersi cura di se stessi e degli altri attraverso il movimento e la condivisione. Questa dimensione sociale e comunitaria è particolarmente preziosa per le fasce di popolazione più esposte alla solitudine, come gli anziani o chi vive situazioni di disagio. Camminare in gruppo diventa così un modo per combattere l’isolamento, mantenere vive le relazioni sociali e sentirsi parte di una rete di supporto, in cui ci si aiuta a vicenda e si trova conforto anche di fronte a difficoltà che vanno al di là dell’attività fisica in sé.

Da un punto di vista organizzativo, i gruppi di cammino possono assumere diverse forme. Ci sono i gruppi informali, composti da amici o vicini di casa che decidono di incontrarsi regolarmente in un luogo stabilito, e i gruppi più strutturati, spesso nati su iniziativa di associazioni sportive, enti di promozione della salute o circoli culturali. In quest’ultimo caso, è frequente che ci sia una figura di riferimento, come un accompagnatore o un istruttore di cammino, che si occupa di pianificare gli itinerari, valutare il livello di difficoltà, fornire informazioni sul territorio e assicurarsi che l’esperienza sia sicura e piacevole per tutti. La presenza di un professionista può essere particolarmente utile per chi ha esigenze specifiche, come soggetti con patologie croniche, persone in sovrappeso o con limitazioni motorie. In tali circostanze, un esperto può suggerire varianti del percorso o esercizi di riscaldamento e defaticamento ad hoc, in modo da massimizzare i benefici e ridurre i rischi.

Il benessere psicofisico derivante dal camminare in compagnia si manifesta anche nella capacità di alimentare la motivazione a lungo termine. È noto che mantenere una routine di attività fisica nel corso dei mesi e degli anni richiede costanza e forza di volontà, qualità che non sempre si riesce a coltivare in solitudine. L’appartenenza a un gruppo, invece, offre una forma di sostegno continuo: ogni componente diventa, di fatto, una piccola “sentinella” del benessere altrui, pronta a stimolare chi si sente demotivato o stanco e a celebrare i progressi di chi, passo dopo passo, migliora la propria resistenza e la propria condizione fisica. Questa dinamica è tanto più forte quanto più il gruppo è coeso e condivide obiettivi chiari, come la partecipazione a un evento escursionistico o il completamento di un percorso a tappe. La soddisfazione di raggiungere traguardi comuni consolida il legame tra i partecipanti e rafforza la percezione di autoefficacia, cioè la convinzione di poter affrontare e superare sfide sempre più ambiziose.

Non bisogna dimenticare l’impatto che la dimensione ludica può avere su un’attività come il camminare in compagnia. Insieme ad altri, è possibile sperimentare giochi di gruppo, cacce al tesoro a tema naturalistico, momenti di convivialità come picnic o degustazioni di prodotti tipici del territorio, che rendono l’escursione ancora più piacevole. Questo aspetto ludico, unito al benessere fisico e alla socialità, può svolgere un ruolo importante anche nei confronti dei più giovani: bambini e adolescenti, spesso attratti da attività tecnologiche e sedentarie, possono scoprire il fascino di esplorare un bosco o di risalire un sentiero se lo fanno in un contesto divertente e aggregante, in cui possano sentirsi protagonisti e ricevere l’approvazione dei coetanei e degli adulti di riferimento.

L’importanza del gruppo si rivela altresì cruciale nei momenti di difficoltà o di emergenza. Sebbene il camminare sia generalmente un’attività sicura e priva di rischi elevati, esistono sempre situazioni impreviste, come un infortunio o un improvviso cambio del meteo. In compagnia, la capacità di affrontare gli imprevisti aumenta: si possono unire le forze per aiutare chi è in difficoltà, condividere risorse come cibo e acqua, o semplicemente sostenersi a vicenda moralmente in caso di ansia o preoccupazione. Questa rete di protezione, anche se non si tratta di un gruppo numeroso, infonde sicurezza e tranquillità, consentendo di godere appieno dell’esperienza senza timori eccessivi. Inoltre, la presenza di più persone rende possibile la suddivisione dei compiti: mentre alcuni si occupano di verificare il percorso, altri possono prendersi cura di chi ha bisogno di assistenza, riducendo i tempi di reazione e massimizzando l’efficacia dell’intervento.

La sfera emozionale legata al camminare in compagnia è ulteriormente arricchita dalla possibilità di condividere le proprie sensazioni, di commentare i cambiamenti del paesaggio, di notare dettagli che, da soli, passerebbero inosservati. È un’esperienza che stimola tutti i sensi, dal tatto (appoggiarsi a un tronco, sfiorare l’erba alta) all’udito (cogliere i suoni della natura o il rumore dei propri passi sul terreno), dalla vista (contemplare panorami, giochi di luce e colori) all’olfatto (annusare l’aria fresca, il profumo di fiori o di piante aromatiche). L’insieme di queste percezioni, se condiviso con altri, crea una sorta di tessuto narrativo che arricchisce la memoria dell’escursione e rafforza il legame tra i partecipanti.

In conclusione, camminare in compagnia è un’opportunità straordinaria per prendersi cura del proprio benessere psicofisico, sfruttando la sinergia tra movimento, socialità e contatto con l’ambiente. La motivazione reciproca, il sostegno nei momenti di difficoltà, la possibilità di apprendere e di insegnare, la condivisione di emozioni e di scoperte: tutto ciò rende l’esperienza del cammino un percorso di crescita che va ben oltre il mero esercizio fisico. Non è un caso che sempre più persone, in tutto il mondo, scelgano di unirsi a gruppi di cammino o di organizzare escursioni collettive per migliorare la propria salute, ampliare la propria rete di relazioni e scoprire, passo dopo passo, la bellezza di muoversi in armonia con gli altri e con l’ambiente circostante. Il gruppo diventa così una vera e propria palestra di relazioni umane, un luogo in cui ciascuno può sentirsi accolto, stimato e incoraggiato a dare il meglio di sé, riscoprendo il valore di un’attività antica eppure sempre nuova: il semplice, potente, atto di camminare insieme.

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Dalla FIE: Il Bando Ambiente della Federazione Italiana Escursionismo: un’iniziativa di Recupero e Sostenibilità dei Siti Naturali

Negli ultimi anni, la crescente sensibilità verso la tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle risorse naturali ha portato numerose organizzazioni a impegnarsi in progetti di recupero e sviluppo sostenibile. Un esempio concreto di questo impegno è il Bando Ambiente, promosso dalla Federazione Italiana Escursionismo (FIE), già a partire dal 2023, giungendo nel 2025 alla 3° edizione.

Mira al recupero ambientale e allo sviluppo di siti naturali di valore, incentivando il coinvolgimento delle comunità locali, delle istituzioni disponibili a fare rete e delle Associazioni di escursionismo. Questo bando si inserisce nel più ampio quadro delle politiche di sostenibilità ambientale e di valorizzazione del patrimonio naturale italiano, un patrimonio che è spesso sottovalutato o messo a rischio da fenomeni di abbandono e degrado.

1. Obiettivi del Bando Ambiente

Il Bando Ambiente è nato con l’intento di promuovere la tutela e la valorizzazione degli ambienti naturali, sensibilizzando le persone sull’importanza di un approccio ecosostenibile nella gestione del territorio. In particolare, il bando si rivolge alle Associazioni FIE che possibilmente in collaborazione e sinergia con enti e istituzioni locali desiderino realizzare progetti mirati alla bonifica, al recupero e alla riqualificazione di aree verdi ed ecosistemi naturali di rilevanza paesaggistica e ambientale.

L’obiettivo generale del Bando Ambiente è quello di coniugare la cura del paesaggio naturale con la valorizzazione dell’escursionismo come strumento di sviluppo sostenibile.

Obiettivi specifici sono:

  • Bonificare aree ed ecosistemi naturali facendoli ritornare a nuova vita.
  • Recuperare i sentieri escursionistici: ripristino e manutenzione di percorsi storici e naturali, con l’intento di rendere più fruibile il patrimonio escursionistico italiano.
  • Proteggere e valorizzare le aree naturali: interventi di salvaguardia su aree naturali vulnerabili.
  • Realizzare progetti sostenibili ed efficaci non solo nel breve termine, ma capaci di mantenere nel tempo un impatto positivo sull’ambiente e sulle comunità.

2. Le Aree di Intervento del Bando

Il bando copre un ampio spettro di attività e ambiti in cui i progetti possono essere sviluppati. Tra le principali aree di intervento figurano:

  • Recupero di sentieri e percorsi storici: molti sentieri escursionistici italiani sono abbandonati o poco manutenuti. Questi sentieri rappresentano non solo una risorsa per il turismo e la fruizione dell’ambiente, ma anche una testimonianza storica e culturale. I progetti finanziati dal bando si concentrano sul recupero della segnaletica, la pulizia dei tracciati, e il restauro delle infrastrutture esistenti come ponti e rifugi.
  • Riqualificazione delle aree naturali: numerose zone naturali sono state danneggiate da fenomeni di degrado, abbandono o cattiva gestione. Il bando offre finanziamenti per progetti che puntano a ripristinare la biodiversità, ridurre il rischio di incendi, ripristinare la vegetazione originaria e gestire le risorse naturali in maniera più consapevole.
  • Incentivazione dell’ecoturismo: il bando sostiene anche lo sviluppo di attività turistiche eco-sostenibili, che rispettano l’ambiente e le comunità locali. L’ecoturismo è un potente strumento di sensibilizzazione ambientale, ma allo stesso tempo può essere un motore economico per le zone più remote.

3. I Progetti Finanziati: Casi di Successo

Negli ultimi due anni, il Bando Ambiente ha visto la partecipazione di numerosi progetti che hanno avuto un impatto significativo su diverse aree naturali italiane.

Sono stati finanziati nell’edizione 2024 ben 5 dei progetti in concorso e relativi al recupero e valorizzazione di aree in cinque diverse Regioni di Italia: Liguria, Veneto, Toscana, Lazio e Calabria.

4. I Benefici per la Comunità e l’Ambiente

I benefici dei progetti finanziati dal Bando Ambiente sono molteplici. Innanzitutto, questi interventi favoriscono una gestione più sostenibile e consapevole del territorio, promuovendo il rispetto per la natura e la cultura locale. Inoltre, questi progetti contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle comunità locali, offrendo loro nuove opportunità di lavoro legate al turismo ecologico e alla gestione del patrimonio naturale.

I progetti di recupero delle aree naturali hanno anche un impatto positivo sulla biodiversità locale, proteggendo e preservando ecosistemi sensibili. Infine, il coinvolgimento delle associazioni di escursionismo e delle comunità locali permette di rafforzare il senso di appartenenza al territorio e di sensibilizzare il pubblico alla tutela ambientale.

Conclusioni

Il Bando Ambiente promosso dalla Federazione Italiana Escursionismo rappresenta un’importante iniziativa a favore della salvaguardia e della valorizzazione del nostro patrimonio naturale. Con il supporto dell’investimento stanziato dalla FIE per i vincitori del bando e la collaborazione delle comunità locali, questi progetti sono riusciti a restituire valore e fruibilità a numerosi siti naturali, migliorando la qualità dell’offerta escursionistica in Italia e favorendo la diffusione di un turismo ecologico e consapevole. Questi interventi, oltre a preservare il nostro patrimonio ambientale, sono anche un motore di sviluppo per le economie locali, promuovendo un modello di turismo sostenibile che potrebbe rappresentare un futuro a lungo termine per molte zone naturali italiane.

Eleonora Crestani
Giunta Federale

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