Escursione del 30 – 31 – Maggio 1 e 2 Giugno Matera e Pollino.
Sabato 30 Maggio: I Sassi di Matera
I Sassi di Matera, patrimonio mondiale dell’umanità nonché capitale europea della cultura per il 2019.
Partenza dal parcheggio di via Don Gnocchi ore 05,00 – Arrivo previsto a Matera ore 13,00 circa.
Con l’aiuto delle guide visiteremo per 4 ore, dalle 14,00 alle 18,00, gli angoli più reconditi di questo straordinario sito.
Alle 18,00 ci ritroveremo all’autobus per recarci a Santeramo in Colle, distante circa 20 km da Matera, per prendere possesso delle camere presso gli alberghi Sole di Puglia e Murgia.
Domenica 31 Maggio: Parco della Murgia e le sue chiese rupestri
Sempre con l’aiuto delle guide proponiamo due itinerari, uno facile e l’altro di media difficoltà.
- Quello facile parte dal Centro visite Murgia Timone e arriva al Belvedere per una lunghezza di 4 km e una durata di 4 ore.
La partenza è dal Centro visite seguendo la strada che entra nel Parco archeologico delle Chiese Rupestri.
E’ questa una zona ricca di testimonianze umane: chiese, jazzi e masserie.
E’ la zona del Parco che presenta una vegetazione preminentemente erbacea che caratterizza in genere tutto il paesaggio murgiano e che ha sostituito l’antica copertura arborea.
Interessantissime sotto l’aspetto botanico sono le specie floristiche che in primavera creano un tappeto multicolore.
Da visitare: la chiesa di San Pietro in Principibus, lo jazzo Gattini, il Centro Visita di Masseria Radogna, il Villaggio Trincerato di Murgia Timone, la chiesa rupestre di San Falcione e quella di San Vito, la piccola chiesa di Sant’Agnese e la Madonna delle Tre Porte.
- Quello più impegnativo ha una lunghezza di 9 km e una durata di 6 ore ed una bellissima escursione che segue il bordo della Gravina fra storia e natura.
Da visitare: il complesso rupestre di San Nicola all’Ofra, caratterizzato da numerose grotte scavate nel tufo di color giallo paglierino che presenta non poche affinità con i paesaggi della Cappadocia.
La Cripta di San Nicola, la Grotta dei Pipistrelli, la Chiesa Rupestre di Cristo la Selva, quasi a picco sul canyon il paesaggio è di maestosa bellezza: rupi, valli e valloncelli, costoni bucherellati da vani e aperture a picco sul torrente ed una rigogliosa macchia mediterranea che si inerpica sulle rocce inondando l’aria degli odori forti e pungenti di lentisco, malva, rosa canina, timo, santoreggia, menta origano e liquirizia.
E per finire il Villaggio Saraceno e la Masseria Passarelli sulla strada per Montescaglioso.
Tutto questo va fatto entro le ore 16.00 allorquando riprenderemo gli autobus per recarci ai piedi del Pollino, a Viggianello presso il Parco Hotel Pollino dove alloggeremo per due notti e dove ci attende una lauta cena nonchè una serata musicale dal vivo.
Lunedì 1 Giugno: Il Massiccio del Pollino, il Parco Nazionale più grande d’Italia.
Perchè nessuno si senta escluso dalle sensazioni che si possono provare a camminare in questa splendida montagna proponiamo 3 itinerari.
- Escursione facile. Piano di Ruggio – Belvedere del Malvento. Dislivello insignificante. Durata 3 ore.
Passeggiata per tutti. Partendo dal Piano Ruggio, di fronte al Rifugio De Gasperi, si attraversano verdi prateri e in una festa di colori per le fioriture primaverili, si osservano i fenomeni carsici, si entra nel bosco per trovare il faggio delle “sette sorelle” ed infine si raggiunge il Belvedere, un terrazzo panoramico utilizzato in passato come stazione della teleferica per il trasporto del legname.
Dal terrazzo è possibile vedere la Piana di Castrovillari e i costoni rocciosi di Serra del Prete dove sono localizzati alcuni Pini Loricati, l’emblema del Parco.
Il Pino Loricato è una straordinaria creatura che pare fatta di roccia e di vento.
Dalla prima pare nascere per via delle sue radici che penetrano profonde negli strati rocciosi, consentendogli di arrampicarsi su costoni, pendenze e strapiombi inverosimili.
Il vento, le bufere di neve, le piogge battenti, invece, ne forgiano le incredibili torsioni del tronco e dei rami e la sua corteccia fatta a placche come nelle corazze dei soldati romani, ne decide il nome.
Ritornati al Rifugio De Gasperi, che probabilmente sarà chiuso, è consigliabile proseguire fino al Rifugio Colle Ruggio.
- Escursione media. Colle dell’Impiso-Piani di Vacquarro-Piani di Pollino-Grande Porta del Pollino.
Escursione classica, lunga ma non difficile.
Rappresenta l’escursione principale in quanto consente di visitare l’ambiente di maggiore importanza per il Pino Loricato
Sulla Serra delle Ciavole vive il maggior numero di esemplari di grandi dimensioni di questo albero.
Con le loro forme contorte acquisite nei millenni sfidando gli elementi naturali, ognuno di loro rappresenta un vero monumento arboreo.
Lungo il sentiero si incontrano rocce su cui si notano “Le Rudiste”, resti fossili di molluschi oggi estinti.
Dislivello 512 m. Durata 5 ore.
- Escursione lunga e impegnativa. Si raggiunge la Serra Dolcedorme, la vetta più alta del Massiccio del Pollino.
Si attraversano i Piani di Pollino con le morene glaciali fossili da Ovest a Est.
Si raggiungono al Piano di Acquafredda gli “Alberi Serpenti”, faggi di grandi dimensioni dalle forme particolarmente contorte.
Si sale alla Serra Dolcedorme dal versante Est e si ridiscende dal versante Ovest.
Panorama mozzafiato verso lo Ionio e il versante occidentale del Massiccio.
Dislivello 700 m. Durata 6 ore.
Martedì 2 Giugno Sulle orme di Carlo Levi. Aliano e i suoi Calanchi.
Visita al paese di Aliano.
Un paese in una zona che ci ricorda la Cappadocia e i suoi colori contrastati, posto sulla sommità di una collinetta argillosa e sul bordo di un calanco vertiginoso.
Qui Carlo Levi fu confinato durante il fascismo (’35-’36) ed è il paese in cui ambienta il suo romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli” anche se cambiandone il nome in Gagliano.
Ecco i calanchi descritti da Levi:…“spalancai una porta-finestra, mi affacciai ad un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c’era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l’infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco”….
Ogni ulteriore informazione e dettaglio è a disposizione dell’agenzia responsabile dell’organizzazione della gita, i cui recapiti li potete trovare presso la nostra sede.
Anche questa gita è riuscita ad emozionare, affaticare, saziare, divertire, sognare, approfondire conoscenze e, soprattutto far viaggiare il nostro eterno compagno, l’esploratore che vive in ognuno di noi. Se lo abbiamo portato allo scoperto abbiamo centrato l’obbiettivo. Ringrazio vivamente coloro che ci hanno guidato nella fantastica scenografia naturale dei paesaggi del parco e ci ha fatto vivere la storia di una autentica, unica, straordinaria e antica città. E ringrazio tutti i partecipanti che hanno contribuito a rendere speciale l’atmosfera che abbiamo vissuto, al punto da contagiare le condizioni meteo regalandoci, così, meravigliose giornate. Alla prossima.