Dalla FIE: Utilizzo delle trasmissioni radio nella pratica escursionistica

Negli ultimi decenni, con l’avvento dei telefoni cellulari e della rete internet, le modalità di comunicazione si sono evolute rapidamente. Tuttavia, in ambito escursionistico, la radio rimane ancora oggi uno strumento essenziale, spesso più affidabile rispetto agli smartphone.

Le escursioni, specialmente in ambienti montani o boschivi, possono presentare sfide di comunicazione dovute alla mancanza di copertura di rete. In questi casi, l’uso della radio permette di mantenere il contatto con il gruppo e con eventuali squadre di soccorso, garantendo maggiore sicurezza e coordinamento. Inoltre, in situazioni di emergenza, dove il tempo è un fattore critico, la rapidità e l’efficacia di una comunicazione radio possono fare la differenza tra un intervento tempestivo e un ritardo pericoloso.

Perché la radio e non il telefono?

Molti escursionisti si affidano esclusivamente ai telefoni cellulari per le comunicazioni, senza considerare che questi dispositivi hanno dei limiti significativi in ambienti remoti.

La differenza principale tra questi due sistemi sta nel modo in cui permettono la comunicazione. Mentre il telefono consente di parlare e ascoltare simultaneamente, come in una conversazione faccia a faccia (modalità “full-duplex”), la radio funziona in modalità “simplex” o “half-duplex,” permettendo solo a una persona alla volta di parlare.

Questo richiede che gli interlocutori si alternino nel prendere la parola, con un meccanismo simile a una chat testuale, dove è necessario aspettare il proprio turno per rispondere. Se più persone parlano contemporaneamente, solo il segnale più forte sarà udibile, mentre gli altri verranno bloccati.

La radio offre vantaggi unici, tra cui:

  • Indipendenza dalle reti telefoniche: le radio operano su frequenze specifiche e non necessitano di infrastrutture esterne per funzionare.
  • Comunicazione immediata: basta essere sintonizzati sulla stessa frequenza per trasmettere e ricevere messaggi senza dover comporre numeri o aspettare la risposta.
  • Migliore coordinamento di gruppo: con un’unica trasmissione è possibile raggiungere più persone contemporaneamente, facilitando l’organizzazione durante le escursioni.
  • Maggiore autonomia: le radio, specialmente quelle progettate per l’escursionismo e il soccorso, hanno una durata della batteria superiore rispetto agli smartphone.
  • Resistenza agli agenti atmosferici: molte radio escursionistiche sono progettate per resistere a pioggia, neve e urti, risultando quindi più adatte agli ambienti estremi.

Cenni storici e sviluppo della radio nelle attività all’aperto

Le trasmissioni radio hanno una lunga storia nell’ambito delle comunicazioni d’emergenza e nel coordinamento delle operazioni militari, civili e di soccorso. L’uso della radio in ambito escursionistico ha preso piede negli ultimi decenni, con la nascita di reti come la Rete Radio Montana, che promuove l’uso delle trasmissioni radio tra gli escursionisti per garantire sicurezza e assistenza in caso di necessità.

Nei paesi con ampie aree selvagge, come gli Stati Uniti e il Canada, le radio sono ampiamente utilizzate da ranger, guide alpine e gruppi di escursionisti per mantenere il contatto anche in aree impervie. In Italia, sebbene l’uso della radio sia meno diffuso, molte associazioni escursionistiche stanno promuovendo la sua adozione per migliorare la sicurezza nelle attività outdoor. Alcune regioni stanno iniziando a implementare programmi di sensibilizzazione e formazione sull’uso corretto delle radio, riconoscendone il valore strategico nella gestione delle emergenze.

Guida all’uso delle radio ricetrasmittenti

Le radio ricetrasmittenti, pur variando per tipologia e ambito d’uso, condividono un funzionamento di base simile. La loro semplicità e affidabilità le rendono strumenti essenziali in contesti dove la comunicazione è fondamentale.

Le radio più comunemente utilizzate nella pratica escursionistica sono quelle operanti nella banda PMR466 (Private Mobile Radio 446 MHz). Sono dispositivi di comunicazione a corto raggio che operano su frequenze UHF nella banda 446 MHz, liberamente utilizzabili senza necessità di licenza in molti paesi europei. Sono progettate per comunicazioni personali e professionali in contesti come escursionismo, sicurezza, eventi e attività all’aperto.

Queste radio sono caratterizzate da una potenza massima di trasmissione di 0,5 watt, il che limita la loro portata a 3-10 km in base alle condizioni ambientali e alla presenza di ostacoli. Offrono 8 o 16 canali preimpostati e spesso dispongono di subtoni CTCSS/DCS, che consentono di filtrare le interferenze e rendere le comunicazioni più chiare.

Essendo compatte, economiche e facili da usare, le radio PMR446 sono ideali per gruppi che necessitano di una comunicazione semplice e immediata senza dipendere da reti telefoniche o internet.

Per un utilizzo corretto ed efficace, è importante seguire alcuni passaggi chiave.

Prima di tutto, è essenziale leggere il manuale d’uso per comprendere le funzioni principali della radio, come accensione, spegnimento, gestione della batteria e utilizzo del tasto PTT. Anche se l’apparato è preconfigurato, familiarizzarsi con le impostazioni aiuta a prevenire eventuali problemi sul campo.

Un aspetto cruciale è la batteria: deve essere completamente carica prima dell’utilizzo e, se possibile, è consigliabile portarne una di riserva. Per evitare cali di prestazione, è bene effettuare ricariche periodiche anche quando la radio non viene usata a lungo.

Una volta accesa, occorre sintonizzarsi sulla frequenza operativa concordata con il gruppo. Nei modelli con selezione manuale, è possibile inserire direttamente la frequenza, mentre nelle radio con canali preimpostati basta scegliere quello più adatto, evitando quelli già occupati per ridurre interferenze.

Per migliorare la qualità della trasmissione, è utile impostare il subtono, se disponibile, per filtrare segnali estranei. Anche la regolazione dello squelch è importante: un’impostazione troppo alta potrebbe bloccare segnali deboli, mentre una troppo bassa aumenterebbe il rumore di fondo. Una volta completata la configurazione, è buona norma effettuare una prova di comunicazione con gli altri escursionisti per verificare che tutti siano sintonizzati correttamente. Durante questa fase è consigliabile mantenere una distanza di almeno due metri tra le radio per evitare disturbi nella trasmissione.

Un altro aspetto fondamentale è la regolazione del volume, che deve essere impostato in modo da permettere un ascolto chiaro senza distorsioni.

Quando si utilizza il tasto PTT, è importante premere e attendere un attimo prima di parlare, per evitare che l’inizio del messaggio venga tagliato. Dopo aver trasmesso, bisogna rilasciare il tasto per consentire agli altri di rispondere, ricordando che le comunicazioni radio non permettono di parlare e ascoltare contemporaneamente.

Seguendo queste semplici indicazioni, l’utilizzo della radio diventa efficace e sicuro, garantendo una comunicazione chiara e affidabile in ogni situazione.

Nella seconda parte parleremo delle tecniche di trasmissione, ovvero delle indicazioni pratiche per un corretto utilizzo dei radioapparati.

Fine prima parte.

Paolo Latella
Presidente CR Calabria FIE

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