Seconda parte: Tecniche di trasmissione
Per imparare a comunicare efficacemente via radio, la pratica è fondamentale. Tuttavia, ci sono alcune regole di base che potete seguire fin da subito per utilizzare al meglio il vostro dispositivo. Un uso corretto della radio, specialmente in attività di gruppo, non solo facilita il lavoro di tutti ma può anche fungere da esempio per una comunicazione professionale.
- Scegliete attentamente il punto da cui trasmettere. Le onde radio si diffondono in tutte le direzioni, come le increspature in uno stagno, e vengono influenzate dagli ostacoli (edifici, vegetazione, rocce, ecc.). Se possibile, cercate un luogo con una visuale aperta verso l’interlocutore e preferibilmente sopraelevato per una ricezione migliore e una trasmissione più ampia. Evitate di trasmettere mentre siete in movimento o da dentro edifici o veicoli, che riducono notevolmente la portata della radio.
- Impugnate correttamente la radio. Tenete l’antenna in posizione verticale, a circa dieci centimetri dalla bocca. Evitate di afferrare l’antenna durante la trasmissione, poiché questo riduce la portata del segnale. Assicuratevi che l’antenna sia inserita, e non trasmettete a potenza alta quando altre radio sono vicine, poiché potrebbe danneggiarle.
- Ascoltate prima di trasmettere. Prima di premere il tasto per parlare, verificate se il canale è libero. Se c’è una conversazione in corso, aspettate che finisca. In caso di emergenza, potete inserirvi nel dialogo, ma fate attenzione a non sovrapporre le voci.
- Pensate prima di parlare. Pianificate il messaggio per renderlo accurato, breve e chiaro. Dato che il canale radio è condiviso, cercate di mantenerlo libero il più possibile. Messaggi chiari riducono il rischio di incomprensioni e risparmiano la batteria.
- Aspettate un secondo prima di parlare. Dopo aver premuto il tasto per parlare, aspettate almeno un secondo per evitare che l’inizio del messaggio venga troncato.
- Modulate correttamente la voce. Parlate in modo calmo e naturale, con una cadenza uniforme, evitando di urlare o bisbigliare.
- Usate un linguaggio moderato. Evitate linguaggio offensivo o inappropriato, considerando che potrebbero esserci persone sensibili o minorenni in ascolto. Anche in situazioni delicate, usate un linguaggio rispettoso.
- Non divulgate dati personali. Per la sicurezza vostra e altrui, evitate di trasmettere informazioni sensibili come nomi, posizioni precise o altri dati personali. Ricordate che chiunque può ascoltare.
- Spezzate i messaggi lunghi ed evitate conversazioni serrate. Durante un dialogo, lasciate qualche secondo di “spazio bianco” tra i messaggi per consentire a chi ha urgenze di inserirsi. Se dovete dettare un messaggio lungo, suddividetelo in parti da venti secondi, con pause di cinque secondi.
- Confermate la ricezione dei messaggi. Come per un SMS, non è possibile sapere se il messaggio radio è stato ricevuto senza una conferma. Comunicate sempre l’avvenuta ricezione, e se siete voi a trasmettere, sollecitate un riscontro se non viene fornito spontaneamente.
Sintassi di un messaggio radio
Nel contesto delle comunicazioni via radio, la sintassi di un messaggio riveste un’importanza fondamentale per garantire chiarezza, efficienza e comprensione immediata tra gli interlocutori. A differenza del telefono, dove ci si parla direttamente in modo bidirezionale e simultaneo, la radio impone un’alternanza precisa nell’uso del canale: si parla uno alla volta, e questo rende necessario strutturare ogni messaggio secondo un ordine ben definito.
Un messaggio radio corretto segue cinque elementi distinti:
- Nominativo del destinatario
- La parola “QUI” (oppure “SONO”)
- Nominativo del mittente
- Contenuto del messaggio
- Parola-procedurale di chiusura: PASSO o CHIUDO
Facciamo un esempio concreto per capire meglio: immaginate che la l’accompagnatore Paolo voglia comunicare con l’accompagnatore Maria, in coda al gruppo di escursionisti, per informarla di aver raggiunto un punto di arrivo. Il messaggio sarà:
«Maria QUI ( o SONO) Paolo siamo arrivati al traguardo PASSO»
Maria potrebbe allora rispondere:
«Paolo QUI (o SONO) Maria RICEVUTO CHIUDO»
In questo secondo messaggio, “RICEVUTO” conferma la ricezione e comprensione del messaggio precedente, mentre “CHIUDO” segnala la fine della conversazione, specificando che non è attesa alcuna replica.
Questa struttura, apparentemente rigida, è in realtà ciò che consente alle comunicazioni radio di funzionare anche in situazioni complesse, come quando si lavora in ambienti rumorosi, con segnale debole, o quando ci sono più operatori sintonizzati sullo stesso canale.
Pensate a un canale radio come a una grande stanza affollata, dove più persone possono ascoltare, ma solo una alla volta può parlare. Se uno vuole comunicare con un altro, deve prima chiamarlo per nome, poi identificarsi, dire ciò che ha da dire e infine lasciare spazio per la risposta. Esattamente come fareste se, in mezzo alla folla, cercaste di attirare l’attenzione di un amico gridando: “Luca! Sono Mario! Ci vediamo all’uscita!”.
Senza questa sintassi codificata, la comunicazione diventerebbe caotica, con continui equivoci su chi sta parlando a chi, con quale messaggio e con quale priorità. È per questo che è tanto importante non solo conoscere la forma corretta, ma anche esercitarsi a utilizzarla con naturalezza, fino a farla diventare un’abitudine automatica.
La padronanza di questa sintassi non è solo una questione di stile: in ambito escursionistico, di soccorso o in attività operative, può davvero fare la differenza tra un coordinamento efficace e un’azione confusa, tra sicurezza e rischio.
Paolo Latella
Presidente CR Calabria FIE
L’articolo Utilizzo delle trasmissioni radio nella pratica escursionistica proviene da FIE Italia – Federazione Italiana Escursionismo.