Una splendida gita per Avventura Trekking, tanto che abbiamo voluto condividerla con questa relazioncina. Ben 15,3 Km percorsi in 6 ore da una mandria di 52 persone tra cui cinque bambini, che giustamente si sono voluti godere la giornata di sole ed il panorama. Una sola salita di 150 m, seguita da una di 200 m per arrivare al castello.
La gita comincia al parcheggio del paese di Stigliano, facilmente raggiungibile dalla circonvallazione di Siena in direzione Grosseto, il parcheggio si incontra subito prima del paese sulla destra ed è ben indicato.
Saliamo la scaletta e, dalla piazza, prendiamo la strada che sale in direzione Campalfi che è segnata come pista ciclabile. Dopo aver attraversato il borgo si arriva ad un lunghissimo viale fiancheggiato da cipressi, lo prendiamo girando a sinistra. Possiamo percorrerlo tutto, e vale la gita solo questo, o, come abbiamo fatto noi, girare a sinistra per allungare un po’ il percorso.
Terminato il viale con i suoi saliscendi, ci si para davanti la valle del Merse. Qui scendiamo di quota su di un sentiero scosceso pieno di sassi mossi che lo rende un minimo insidioso, tanto che qualcuno non riuscirà ad evitare la classica “culata” per terra con parolacce a seguito. Arrivati finalmente al livello del fiume, seguiamo una gora a destra fino al simpatico paese di Brenna, anche antipatico perché speravamo di prendere un caffè, ma il ristorante del paese era chiuso. Superato il paese continuando sulla strada asfaltata, arriviamo ad un crocevia dove è ben evidente il cartello che indica il sentiero per Castiglion Che Dio Sol Sa con tanto di tempo di arrivo di un’ora (non fateci troppo caso, per tutta l’ora successiva i cartelli riporteranno la stessa distanza). Il sentiero continua per Campalfi, prima lungo il Merse, poi lungo il fosso della Ricausa. Ad un certo punto il sentiero si dividerà ed una variante passerà più bassa (nei cartelli indicato come sentiero bis). Questo probabilmente era il sentiero che ci avrebbe immesso direttamente nel sentiero dei mulini. il sentiero che abbiamo seguito ci ha condotto ad un casolare con tanto di cane da guardia (nessun problema, ma per corromperlo abbiamo dovuto dargli uno dei nostri panini). In realtà anche questo sentiero è valido a patto di non arrivare al casolare, ma dalla piazzola subito prima a sinistra, andare verso il fosso (ci sono dei cippi di legno che lo segnano, ma la provincia non deve aver fatto molta manutenzione e non sono visibili) . Il sentiero lungo il fosso della Ricausa è attrezzato turisticamente e sono segnalati tra l’altro un vecchio sistema di captazione delle acque “a steccaia” ed un vecchio mulino con tanto di macine.
Non completeremo il sentiero dei mulini, ma l’abbandoneremo risalendo finalmente sulla collina per tornanti fini al Castiglion Balzetti, detto appunto Che Dio Sol Sa per l’isolamento del luogo, infatti non esiste ancora oggi una strada asfaltata che arriva al castello. Il castello era veramente pittoresco, abbiamo trovato la porta posteriore aperta ed abbiamo avuto modo di vedere il cortile, sembra che siano in corso dei restauri. Riprendendo la strada dopo poco sulla destra c’è una strada che sale tornando quasi indietro rispetto alla nostra direzione, quella è la strada da prendere, continuando dritti ci troveremmo fuori strada. Continuiamo questo sentiero ( con evidenti segni CAI) fino a ricongiungerci al viale dei Cipressi che prenderemo verso sinistra. Prima di ripartire saccheggiamo letteralmente la Bottega di Stigliano, una bottega aperta dai produttori di prodotti tipici del luogo. Il solo rimpianto che abbiamo è non essere arrivati prima per poter mangiare qui.
Scarica la traccia per GPS:
Gita Dio Sol Sa Traccia_23-NOV-14 033055 PM.gpx