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8 maggio 5 terre

8 maggio 5 terre.Famosa traversata Da Riomaggiore a Monterosso.

Le Cinque Terre sono attraversate da una fitta rete di sentieri, costieri e interni. Il sentiero di costa permette di toccare i cinque paesi ed
I panorami che si possono ammirare da molti punti dei sentieri sono bellissimi e molto suggestivi,.Per l’inpraticabilità della via dell’ amore tra Riomaggiore e Manarola, l’escursione parte direttamente da Manarola.     Volendo chi vuole interrompere  può prendere il treno in una delle stazioni successive  accorgiando la durata del cammino. Il costo dell’ eventuale  treno è a carico dei partecipanti.

Il tempo di percorrenza può variare dalle 4 e trenta alle 5 ore.

L’escursione è di media difficolta  e  richiede attrezzatura escursionistica  e scarponcini da trekking .

Slovenia 23-24-25 aprile 2016

SLOVENIA

Primo giorno

Anello alto di Fusine lago superiore di Fusine (UD)

Alpi Giulie

Superato l’abitato di Tarvisio (UD), si seguono le indicazioni turistiche per i Laghi di Fusine. Oltrepassati i due specchi d’acqua si parcheggia in prossimità della locanda “Ai Sette Nani” dinanzi al lago superiore (941 m. s.l.m.). ore 5,30 escluse soste metri 920 circa cartina nr. 19 Casa Ed.Tabacco   512 – 513

Imboccata la strada forestale che, alle spalle della locanda si inoltra nella vallata, si supera il ponticello sul rio Vaisònz e si continua costeggiando lo stesso fino ad una biforcazione. Evitando il sentiero di sinistra che porta direttamente al rifugio Zacchi (segnavia n. 512), si prosegue a destra sul sentiero n. 513, si tralascia anche la successiva deviazione a sinistra, alternativa per raggiungere il rifugio Zacchi, per continuare a destra il nostro itinerario. Giunti al pascolo dell’Alpe Tamer (m. 1010 s.l.m.), si prosegue costeggiando il margine sinistro del bosco. Alla fine del tratto pianeggiante si incontra il bivio, segnalato, tra i sentieri 517a e 513, si imbocca il sentiero di sinistra (n.513) per risalire un ripido canale ricoperto da vegetazione, al termine del quale si giunge al pianoro dell’Alpe Vecchia (m. 1307 s.l.m.). Attraversando quest’ultimo verso sud-est si intersecato alcune piste forestali per uscire dalla boscaglia a ridosso delle imponenti pareti rocciose del Piccolo Mangart di Coritenza e del Véunza. Si prosegue attraversando a semicerchio l’altopiano alla base della Véunza e della catena delle Ponze. Rientrati nella boscaglia si raggiunge in breve tempo, dopo che il sentiero si ricongiunge alla pista forestale, il rifugio Zacchi,  (m. 1380 s.l.m. ore 02.00 circa). Dal piazzale retrostante al rifugio, si imbocca il sentiero n. 512 immerso nella splendida faggeta, si risalire il pendio attraverso tornanti alternati da attraversamenti, si costeggia il vallone del rio della Forcella, e dopo un tratto di moderata salita si raggiunge la capanna forestale Ponza (m. 1657 s.l.m. ore 03.00 circa). A questo punto invece di proseguire verso nord, attraversando il sottostante rio, si prosegue diritti puntando al soprastante intaglio che separa il Gruppo della Ponza Piccola da quello della Ponza Grande. Risalendo un serpeggiato sentiero, sistemato di recente, che attraversa una zona ricoperta dai larici, in questo periodo dell’anno particolarmente suggestiva, si raggiunge la Porticina (m. 1844 s.l.m. ore 03.30 circa), magnifico terrazzo sulla piana di Fusine e sulle Alpi Gulie Orientali slovene e sul retrostante Mangart e la conca dei Laghi di Fusine. Ripreso il sentiero n. 512 sotto la Capanna Ponza, dopo aver attraversato il rio, si prosegue in leggera salita alla base della Piccola Ponza. Nel tratto più in alto il sentiero si fa più ripido ed alcune attrezzature aiutano a superare il canale detritico che si getta nella conca dei due laghi.Si rientra nel bosco di faggio per abbassarsi rapidamente attraverso ripidi tornanti lungo le pendici del monte Svàbeza. Attraversate alcune radure rivolte ai sottostanti laghi di Fusine, si segue il marcato sentiero che in breve ci porta sulla strada asfaltata in prossimità della chiusa del Lago Inferiore (ore 05.30 circa).

COMMENTI: Escursione semplice, da non sottovalutare però alcuni tratti del sentiero, resi insidiosi dal

sottobosco umido e scivoloso o dal terreno friabile, che devono essere affrontati con un minimo di

attenzione. Appagante il panorama.

2)  La valle dei sette laghi

Il regno dei Sette laghi del Triglav è un paesaggio che non sa sorridere, così profonde e serie erano le forze della natura quando plasmavano il suo volto e quando sceglievano i suoi colori. (Julius Kugy)

La Valle dei Laghi di Triglav è una valle alpina che si estende per 8 km tra Bohinj e Trenta. I laghi si formarono in conche di sedimenti impermeabili lungo l’imponente sovrascorrimento della zolla Slatenska ploš?a. L’area è fortemente carsica: qui si possono trovare praticamente tutti i fenomeni del carsismo nelle Alpi. Sono inoltre presenti nella zona rocce giurassiche rossastre che contengono fossili. Viene chiamata anche Valle dei Sette laghi sebbene di laghetti ce ne siano di più: alcuni hanno però più le dimensioni di uno stagno.

Prima di partire daremo un’occhiata all’impressionante parete della Komarca che eviteremo prendendo una comoda mulattiera che passando per il rifugio Koka pod Bogdinom, ci porterà  fino al rifugio Koka pri Triglavskih jezerih.

Lungo la strada si godono degli splendidi panorami sulla vallata di Bohinj e sull’arco di montagne circostanti. Quando il sentiero diventa pianeggiante ed immerso in un meraviglioso bosco, significa che stiamo arrivando al Crno Jezero (Lago Nero) – (2 ore dalla partenza). È chiamato così a causa della sua posizione in una conca in mezzo alla foresta. L’altitudine relativamente bassa su cui si trova (1319 m), fa sì che questo sia il più caldo dei sette laghi. È lungo 150 m, largo 80 m e profondo fino a 6 m.

Da questo lago si segue il sentiero sempre diretto al Koca pri Triglavskih Jezerih che, in leggera e insignificante salita immersa in uno splendido bosco, porta fino ai piedi della parete calcarea del Bela Skala (roccia bianca). Da qui per alcuni ripidi tornanti si giunge fino a quota 1700 m dove troveremo un bivio. Qui giriamo a sinistra ed in alcuni minuti arriviamo all’incantevole Dvojno Jezero (Lago Doppio) a 1685 m: ha il colore dell’acquamarina. Qui si trova il rifugio Koca pri Triglavskih jezerih . Il rifugio si trova in una posizione meravigliosa: in mezzo ad una radura ai bordi del bosco, accanto al lago doppio ed ai piedi del Monte Ticarica.A questo punto i più audaci possono continuare a salire alla ricerca degli altri laghi (almeno altri 500 m. di salita) fino al lago Zeleno jezero dove prendendo a destra al primo bivio arriveremo al valico di Vrata (2192 m.) , il punto più alto della nostra escursione . Da qui ci dirigeremo verso i rifugi Koca na pl. Pri jezeru prima e poi Kosijev dom na Vogariu per arrivare  a Stara Fusina dove concluderemo l’ escursione . Per i più pigri ci sarà la possibilità di rientrare sempre a Stara Fusina dal Lago Nero o dal Lago Doppio. Riassumendo le tre ipotesi di percorso hanno un dislivello in salita di 1000 – 1200 e 1500 metri.

3) giorno La gola del Vintgar

La gola, che si trova a circa 4 chilometri a nord ovest da Bled, nelle immediate vicinanze del villaggio di Gorje, fu scolpita dal fiume Radovna.  Venne scoperta nel 1891 da Jakob Zumer, sindaco di Gorje, e dal cartografo e fotografo Benedikt Lergetporer. Nella sua forma naturale era impraticabile e poiché Bled in quel periodo si stava già sviluppando turisticamente, la gola fu sistemata e aperta per visite pubbliche. Per la sua bellezza la gola del Vintgar è stata inserita nel patrimonio naturale della Slovenia ed il numero dei visitatori aumenta di anno in anno.

La gola del Vintgar è lunga 1,6  km, e si snoda lungo un percorso scavato tra le imponenti pareti verticali dei monti Hom e Boršt dal torrente Radovna, che forma altresì bellissime cascate, tonfani e rapide. Sopra la gola, un sentiero educativo conduce attraverso ponti e gallerie di Zumer, per concludersi con un’imponente cascata, alta 13 metri, denominata Šum.

Vintgar è luogo anche di due attrazioni create dall’uomo. Il ponte di pietra ad arco singolo della ferrovia di Bohinj, costruita nel 1906, che a 33,5 metri sopra il sentiero attraversa la gola e la diga, da dove l’acqua si dirige verso la piccola centrale idroelettrica di Vintgar sotto la cascata Šum

Passando la chiesa di sv. Katarina, lungo il sentiero segnato scendiamo alla cascata Šum nella Radovna, ed entriamo nel regno dell’acqua e delle rocce, che senza i sentieri sistemati sarebbe assolutamente impraticabile. Così in completo confort, naturalmente con moltissime fermate, per godere le viste meravigliose che si offrono nella gola, dove le pareti distano solo pochi metri, facciamo una passeggiata attraverso il Vintgar. Ritorniamo al punto di partenza lungo il sentiero per passeggiate passando i anoramici pendii sotto il Hom, con vasti scorci panoramici sui vicini e lontani dintorni: si tratta di uno dei più bei punti panoramici della Gorenjska.

 

Nota: il programma può subire variazioni anche sul momento per eventuali imprevisti

10 Aprile 2016 – La certosa di Calci e la Verruca

10 Aprile 2016 – La certosa di Calci e la Verruca    partenza alle 8:00 da P.zza Matteucci (mezzi propri)

Si tratta di una facile escursione ad anello su sentieri e stradelli, ricca di notevoli punti di interesse storico, artistico e paesaggistico. Il punto di partenza e di arrivo è la Certosa di Calci, di origine trecentesca, posta al centro della “valle graziosa”, che ha ospitato i monaci fino al 1972. Attualmente la Certosa è stata data in consegna alla Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Pisa, ed è visitabile quasi interamente. Negli ambienti che un tempo erano destinati ad ospitare le attività produttive e artigianali, ha ora sede il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell’Università degli studi di Pisa.

Da qui procederemo in senso orario fino al bel paesino di Montemagno, per poi guadagnare, con ampio e graduale percorso, la vetta della Verruca (m. 537), ove sorgono i resti di un’antica fortezza, la Rocca della Verruca. La forma di questa rocca è particolare e forma un tutt’uno con lo sperone roccioso su cui sorge. La sua posizione è estremamente panoramica e dominante su tutta la valle dell’Arno nel suo ultimo tratto tra Pontedera e Pisa e sulla costa fino al golfo di La Spezia.

Dopo la sosta per il pranzo a sacco si scende su strada bianca fino alla Focetta (m. 248), poi si punta in direzione di un bastione roccioso sul quale sorge la Torre degli Upezzinghi (o Torre di Caprona), celebrata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Si continua costeggiando il torrente Zambra fino a giungere al complesso (in stato di semiabbandono) del Convento di Nicosia, per poi chiudere nuovamente il nostro anello alla Certosa di Calci.

Tempo stimato 5h. circa di cammino, 500 mt. di dislivello in salita, 10 km. di percorrenza.

Domenica 3 aprile Trasimeno e Isola Maggiore

Domenica  3 aprile       Trasimeno e Isola Maggiore.
ecco un facile e piacevole trekking , che ci darà anche la possibilità di sgranchirsi un po le gambe.
Al mattino faremo un minitrekking della durata di 3 ore circa  nei dintorni di Passignano,
dove potremmo vedere dei bei panorami del lago .
Nel pomeriggio visiteremo la “piccola” isola Maggiore.
.
Programma

Ritrovo ore 6:45 , Partenza ore 7    V. Don Gnocchi.

ore 9,30 arriveremo nei pressi di  Passignano e inizieremo il nostro  minitrekking,
il percorso è facile il dislivello circa 300 metri.
prevediamo di arrivare a Passignano alle 12,30 circa.
abbiamo circa un ora per mangiare e riposarsi, ci sono tanti localini , paninerie eccetera ,
per cui chi non vuole portarsi il pranzo al sacco non avrà che l’imbarazzo della scelta.
Chi non vuole camminare può rimanere sul Pulman che andrà a Passignano.
Il paese è molto carino, pieno di negozietti ,  la parte alta è medioevale e vale la pena visitarla.
l’importante è trovarsi tutti alle 13,30 al molo di imbarco per l’ isola maggiore.
Il traghetto partirà alle 13,50  alle 14,10 arriveremo all’isola.
Per chi lo desidera , una guida sarà a disposizione per visitare  3 cose interessanti dell’isola , oltre che a informazioni sull’isola e la sua storia.
La Pieve di S. Michele, La casa del capitano del popolo  Il museo del merletto.
il costo della visita con la guida è di 3 euro.
Visto che l’isola è molto piccola e si gira in un ora consiglio di farla.
per chi non vuole fare la visita guidata , può girare in lungo e in largo l’isola , è impossibile perdersi.
sull’isola c’è anche un barettino .
alle 17,05 riprenderemo il traghetto per Passignano, per cui cerchiamo di essere li almeno 15 minuti prima.
alle 18 ripartiremo con il pullman e traffico permettendo saremo a Campi intorno alle 20.
chi vuole intanto avere informazioni sull’isola può vedere:
Sperando che il tempo ci voglia bene.
Che lo scarpone sia con voi…….
PS  chi non è riuscito a trovare il posto può venire con la propria auto

6 marzo trekking urbano a Mantova

Ritrovo  6:30-6:45 ,  in via Don Gnocchi a Campi  Bisenzio partenza alle ore 7 .

Trekking urbano nel centro storico di Mantova alla scoperta dei suoi splendidi palazzi rinascimentali, i giardini Virgiliani e la casa natale del Mantegna.

Scarica il programma dettagliato:   clicca  Qui

7 Febbraio – Sasso di Castro e Monte Beni

Sasso Di Foto di Castra e Monte Beni.
Fabio Aiazzi distribuita sotto licenza Creative Commons non commerciale

Domenica ci ritroviamo davanti alla sede alle 7:00 e partiamo in direzione Covigliaio, nella zona del Passo della Futa. Durante il giro saremo sempre all’interno dell’ANPIL (Area naturale protetta di interesse locale) del Sasso di Castro e godremo dei panorami delle due vette, il Sasso di  Castro (1272 m) e del Monte Beni (1263).

Il giro richiederà 6 ore e mezza con mangiare al sacco.
Il dislivello totale è modesto, meno di 650 m.

 

Gel nails first appeared in the U.S. in the early 1980s, Nail art
but were met with limited success. At the time, Nail salon
the manufacturers of gel lights and the gel itself had not joined forces, summer gel nails
not yet recognizing the need to precisely match the intensity of the light to the photoinitiators in the gel.gel nail polish for sale
Nail techs and clients soon found out that ­using the wrong light or applying too much gel caused a burning sensation on the client’s fingertips.summer gel nails
Additionally, education on gel application was limited, leaving nail techs in the dark about the product, and home-use ­systems were introduced around the same time, damaging the reputation of salon-use systems by ­association.Nail care
Nail gel

 

Anello di Ferrano

Pelago – Ferrano, anello

Domenica 10 Gennaio 2016

Ritrovo in sede ore 7:15

Partenza 7:30

Pelago – Ferrano, anello

Si parcheggia nei pressi del centro storico di Pelago e si entra a piedi nel borgo castellano, caratterizzato dall’ampia piazza del mercatale, in lieve discesa. Arrivati sul fondo, si prende a Nord il vicolo e le successive scale che scendono al vecchio ponte sul Vicano. La strada, già segnata come sentiero n. 11, porta ad attraversare la provinciale (attenzione al traffico) per poi salire sulla strada in cemento, che ci porterà a Villa Gràssina seguendo il sentiero n. 13.

Ammirata la Villa di Gràssina si sale ancora per poco sulla strada, per poi piegare decisamente a Nord, sul sentiero che ci porta, per campi e boschi, alla Casa di Certina. Il sentiero 13 continua in direzione Nord fino a scendere verso Casa Castagneto, che evitiamo seguendo il sentiero 11, che ora ci porterà a risalire la valle del Vicano, fino al Ponte di Ferrano.

Proseguiamo poche decine di metri oltre il ponte, quando la strada diventa asfaltata, e prendiamo la strada in cemento che sale verso Nord, segnalata col n. 25. Passiamo vicino ad insediamenti medievali, fino a raggiungere il quadrivio di S. Maria. Proseguiamo verso Ovest sul sentiero 25B, praticamente in piano, e passiamo nelle vicinanze della chiesetta romanica di S. Maria a Ferrano (date un’occhiata, ne vale la pena). Il sentiero, breve, ci porta al bivio col n. 24, che ci porterà in ripida discesa alla Chiesa di S. Pietro a Ferrano. Arrivati sulla strada in asfalto, si fanno pochi metri in direzione Est, per scendere sul sentiero 13 che ci porta al guado sul torrente Vicano. Si passa intorno a Casa Castagneto e, arrivati all’incrocio tra i sentieri, si prende il n. 11 che scende in direzione Ovest, con un bel tracciato.

Dopo aver toccato Casa Festieri ritroviamo la strada in cemento che scende da Gràssina, e quindi possiamo tornare nel centro di Pelago seguendo il percorso di andata (evitate di seguire la strada provinciale, pericolosa per i pedoni).

Riserva Montenero di Volterra e cascate dello Strolla

Domenica 22 novembre 2015  – Riserva Montenero di Volterra e cascate dello Strolla
Ritrovo P.zza Matteucci ore 7.30 – partenza ore 7.45
Il Monte Nero è un grande ammasso di rocce basaltiche (di origine vulcanica e dal colore scuro) che affiora dalle colline del volterrano. Il torrente Strolla lo attraversa incidendone profondamente i fianchi e creando aspri dirupi e pittoreschi salti d’acqua, il tutto coperto da una fitta vegetazione. Muovendosi in questo contesto ambientale “sui generis” lungo il “Sentiero Natura”, percorreremo un facile anello all’interno dell’omonima riserva, saliremo sul panoramico“Dente del Montenero”, sosteremo ai resti dell’antica Pieve di San Giovanni Battista alla Nera (sec.XI) e ci imbatteremo in ciò che resta dell’antico Castello della Nera (sec.X), oggetto di antiche contese tra Vescovi e Comune.
Tempo di cammino 4 ore, dislivello 300 m. ca..

11 ottobre rifugio Diacci con U.I.S.P Reggio Emilia

Domenica 11 ottobre: eccoci all’appuntamento autunnale con gli amici della UISP di Reggio Emilia. L’escursione si svolge in alto Mugello, tra il passo della Colla e quello della Sambuca, ed è di medio impegno. Particolarmente suggestivo sarà il passaggio “sotto“ la cascata dell’abbraccio, vicino al molino dei Diacci e all’omonimo rifugio. Non mancherà, come ormai da consolidata tradizione, una piacevole merenda a fine gita. Ci ritroviamo alle 7.45 e partiamo alle 8.00 con mezzi propri.